Metrologia

Spessimetro: a cosa serve, come funziona e guida alla scelta

Lo spessimetro è uno strumento di misura molto diffuso nelle officine meccaniche, nelle carrozzerie e nei laboratori industriali. La sua funzione principale è quella di determinare lo spessore di materiali o rivestimenti con grande precisione. Può presentarsi in forme diverse: lo spessimetro a lamelle, composto da una serie di sottili linguette metalliche di spessore noto, lo spessimetro a quadrante e lo spessimetro digitale ad ultrasuoni, basato su sensori elettronici che rilevano lo spessore con una lettura immediata sul display.

Con uno spessimetro puoi misurare ad esempio:

  • lo spessore di materiali metallici;
  • lo spessore di vernici e rivestimenti;
  • il gioco tra componenti meccanici, come valvole e guarnizioni.

Lo spessimetro è uno strumento semplice ma fondamentale in molte lavorazioni professionali. Sapere a cosa serve, come funziona, come si usa e soprattutto come si legge significa garantire precisione, affidabilità e qualità in ogni processo. La scelta del modello giusto dipende dalle esigenze specifiche e alla fine di questo articolo ti diamo alcuni consigli pratici.

In questo articolo vedremo:

  1. A cosa serve lo spessimetro
  2. Come si usa e come funziona
  3. Consigli pratici per scegliere lo spessimetro più adatto
  4. FAQ – Domande frequenti sugli spessimetri
taratura strumenti di misura

A cosa serve lo spessimetro

Lo spessimetro trova applicazione in diversi ambiti. In meccanica, viene impiegato per misurare i giochi tra due superfici, come ad esempio quello tra le valvole e i bilancieri nei motori a combustione interna. In carrozzeria e verniciatura, invece, serve a verificare lo spessore degli strati di vernice o dei rivestimenti, così da assicurare uniformità e qualità estetica.

Nell’industria, lo spessimetro viene usato per controllare guarnizioni, spessori di fogli metallici, pellicole sottili e rivestimenti tecnici. Anche nei laboratori di ricerca viene sfruttato per analizzare film sottili e materiali innovativi.

Come si usa e come funziona lo spessimetro: analogico, digitale, a lamelle e ad ultrasuoni

Lo spessimetro, pur avendo un compito apparentemente semplice – misurare lo spessore di un materiale – può funzionare con tecnologie molto diverse. Ogni tipologia è progettata per specifiche applicazioni, dalla meccanica di precisione al controllo dei rivestimenti industriali.

Spessimetro a quadrante

Il modello a quadrante è uno strumento molto utilizzato per determinare spessori esterni, in particolare su pezzi di piccole dimensioni, lamiere o lastre sottili. La sua struttura ricorda quella di un micrometro, ma al posto della bussola graduata e del tamburo utilizza un comparatore a quadrante che può essere analogico (con lancetta) o digitale (display che mostra la misura).

Il funzionamento è semplice: quando i tastatori entrano in contatto con la superficie, l’ago del quadrante indica lo zero; al variare dello spessore, l’ago si sposta mostrando la misura. La presenza di un sistema a leva permette di sollevare il tastatore mobile in modo rapido, facilitando l’inserimento del pezzo e rendendo la lettura più immediata. Generalmente, questi strumenti vengono impiegati per spessori inferiori ai 10 mm e con una risoluzione che non supera i 0,01 mm.

Spessimetro digitale

Quando lo spessore da misurare riguarda materiali difficili da raggiungere con strumenti tradizionali, entra in gioco la tecnologia a ultrasuoni. Il principio è quello dell’eco ultrasonica: una sonda emette un impulso sonoro ad alta frequenza che attraversa il materiale, raggiunge il lato opposto e torna indietro. Il tempo impiegato dal segnale per percorrere questa distanza viene trasformato dallo strumento in una misura di spessore.

Gli spessimetri ad ultrasuoni si compongono di due parti principali: un’unità di lettura, che genera e interpreta i segnali, e un trasduttore piezoelettrico, che funge sia da emettitore che da ricevitore delle onde.

Questo tipo di dispositivo è ideale per materiali omogenei e duri come metalli, plastiche, vetro e ceramiche. Viene impiegato per controllare lo spessore di tubi, serbatoi, lamiere, bombole e persino scafi di imbarcazioni. Una variante particolarmente diffusa è lo spessimetro per rivestimenti, capace di misurare solo lo spessore superficiale di pellicole come vernici, cromature, zincature o galvanizzazioni, senza influenzare la base sottostante.

La precisione di queste misurazioni dipende dalla corretta impostazione della velocità del suono nel materiale analizzato, che varia a seconda della sua composizione (nei metalli, ad esempio, può oscillare tra 1500 e 6000 m/s). Per questo motivo, una taratura accurata è fondamentale per ottenere risultati affidabili.

Spessimetro a lamelle

Lo spessimetro a lamelle, chiamato anche feeler gauge, è uno degli strumenti più semplici ma al tempo stesso più diffusi. È costituito da una serie di sottili lamine metalliche, solitamente in acciaio di alta qualità, ciascuna con uno spessore ben definito, compreso generalmente tra 0,05 e 1 mm. Le lamelle sono raccolte in un set che permette di selezionare quella con lo spessore più adatto all’esigenza.

Il funzionamento è diretto: basta inserire la lamella nello spazio da misurare e verificare se entra con il giusto attrito. È molto utile per la regolazione di giochi meccanici, come quelli tra valvole e bilancieri nei motori, oppure per misurare spazi ridotti come cave e fessure. Se necessario, si possono combinare più lamelle per ottenere misure non presenti nel set.

La loro flessibilità e semplicità d’uso rendono questi strumenti insostituibili nelle officine meccaniche, dove velocità e praticità sono essenziali.

Consigli pratici per scegliere lo spessimetro più adatto

La scelta dello spessimetro dipende dall’utilizzo previsto. Per chi lavora in meccanica di precisione, il modello a lamelle è spesso preferito perché consente di percepire fisicamente l’adattamento tra le superfici. In carrozzeria, lo spessimetro digitale è la scelta ideale, poiché permette di misurare rapidamente gli spessori della vernice senza intaccarla. Nei contesti industriali o di laboratorio, entrambi i modelli possono essere utili, ma quelli digitali garantiscono maggiore velocità e facilità di utilizzo.

FAQ – Domande frequenti

Quali materiali si possono misurare con lo spessimetro?

Principalmente metalli, vernici, rivestimenti sottili e giochi meccanici.

Come si legge lo spessimetro?

Nel modello a lamelle, la lettura si effettua osservando il valore inciso sulla lamella utilizzata. Alcuni spessimetri consentono anche la combinazione di più lamelle per raggiungere lo spessore desiderato.

Nel modello digitale, la lettura è immediata e appare sul display in millimetri o micron. Questo rende lo strumento intuitivo anche per chi non ha molta esperienza.

Quanto è preciso uno spessimetro digitale?

Controlla la risoluzione e lo scostamento di misura del tuo spessimetro. I migliori modelli arrivano a rilevare spessori nell’ordine di 1 micron.

Come capire se lo spessimetro è affidabile?

È importante che sia certificato e verificato periodicamente, specialmente negli usi professionali. Le certificazioni e le ritarature vanno eseguite da laboratori specializzati.

Meglio spessimetro a lamelle o elettronico?

Dipende dall’applicazione: il primo è ideale per giochi meccanici, il secondo per rivestimenti e controlli rapidi.

Lo spessimetro richiede manutenzione?

Sì, va mantenuto pulito, protetto da urti e calibrato periodicamente per garantire misure corrette. Puoi contattare un laboratorio specializzato in ritarature multimarchio come Hoffmann Group.

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