POMETON S.p.A., con sede a Martellago, in Veneto, produce e commercializza in tutto il mondo polveri ferrose, non ferrose, polveri sferiche per l’additive manufacturing e graniglie di acciaio inossidabile. Con due siti produttivi, più di ottant’anni di esperienza e oltre cinquecento tipologie di prodotti finali, l’azienda fornisce realtà italiane e internazionali di elevato profilo che producono o trasformano manufatti che nelle lavorazioni richiedono polveri metalliche e graniglie di qualità come materie prime o materiali ausiliari.
Riferimento nell’industria delle polveri metalliche, l’azienda ha fondato il suo successo sulla capacità di soddisfare i propri clienti, coinvolgendoli nello sviluppo dei prodotti e offrendo qualità e processi controllati. Innovazione, competitività e continua attenzione per l’ambiente e la sicurezza sul lavoro sono solo alcuni dei punti di forza di POMETON.

Qual è la vision che guida oggi la gestione di salute, sicurezza e ambiente in POMETON? Come si riesce a portare l’attenzione sulla cultura della sicurezza in azienda?
Oggi la sostenibilità ha assunto una connotazione soprattutto ambientale, in POMETON aggiungiamo anche l’aspetto umano: sostenibilità vuol dire anche offrire condizioni produttive adeguate alla persona, poiché è la risorsa umana che va valorizzata e continua a rimanere, nonostante la tecnologia, il motore delle aziende. La persona va quindi tutelata nella sua integrità fisica e morale. La persona lavora in modo produttivo solo quando è serena e una delle condizioni è poter operare in un luogo di lavoro sicuro. Viene attivata così una dinamica positiva dove la persona opera in completa sintonia e viene stimolata a mantenere e migliorare tale condizione. La visione di POMETON, come del resto di tutte le aziende virtuose, è rendere possibile un miglioramento continuo con un’adeguata strategia di auto-osservazione delle criticità: solo così possiamo correggere in tempo le continue derive del sistema, prima che vengano pregiudicati i valori di cui sopra.
Nell’ambito dei DPI, che cosa si aspetta da un fornitore un HSE Manager?
Spesso i DPI vengono sottovalutati, vengono acquistati perché obbligatorio e imposti ai lavoratori. Invece, i DPI dovrebbero essere valorizzati: nonostante le azioni di prevenzione, rimangono l’ultima barriera rispetto a un rischio residuo di infortunio. Acquistare un DPI solo perché è il primo che si è trovato o perché è più conveniente, non rappresenta la strategia giusta per diffondere la cultura della sicurezza in un’azienda.
Ritengo fondamentale che un DPI sia adattabile alla persona, la sensazione sgradevole di un dispositivo nell’arco della giornata influisce sulla motivazione a indossarlo, anche di fronte a una minaccia concreta. Un’azienda, da sola, fa fatica a operare la scelta dei DPI corretti, non conosce completamente quanto il mercato possa offrire. È in questo contesto che il fornitore gioca il suo ruolo: non deve solo vendere e consegnare DPI, ma saper indirizzare l’azienda verso le migliori soluzioni e performance.

La ricerca della soluzione ideale deve essere un approccio in continua progressione, proprio come svolge Hoffmann Group nei confronti di POMETON
Come valuta la consulenza relativa ai DPI di Hoffmann Group?
Come detto, la ricerca della soluzione ideale deve essere un approccio in continua progressione, proprio come svolge Hoffmann Group nei confronti di POMETON. Quando si rileva un problema di sicurezza in produzione è necessario dare un feedback immediato ai lavoratori. Per esempio, in fonderia usavamo delle protezioni al piede che causavano problemi di inciampo nel salire le scale. Così mi sono rivolto a Hoffmann Group che mi ha rapidamente proposto un prodotto alternativo, mandandomi in pochi giorni i campioni che stiamo testando. In questo caso, Hoffmann Group è stata sicuramente all’altezza in termini di tempestività.
Inoltre, in POMETON viene erogata preventivamente con propri docenti la formazione ai propri collaboratori. In particolare, sui DPI per noi è fondamentale il supporto di Hoffmann Group che fornisce materiale tecnico formativo che utilizziamo durante i corsi e ci aiuta a rinforzare la comprensione tecnica e organizzativa sulla cultura della sicurezza in azienda.
E come valuta la qualità dei prodotti?
La scelta di DPI impegnativi come l’abbigliamento alluminizzato, utilizzato durante le fusioni, spesso viene effettuata in risposta a eventi accidentali anche gravi. Abbiamo avuto la riprova sul campo della solidità e delle prestazioni dell’abbigliamento fornito da Hoffmann Group. Inoltre, stiamo iniziando ad approfondire il tema degli otoprotettori per la salvaguardia della capacità uditiva. Come sempre, l’obiettivo è trovare una soluzione che ne favorisca l’utilizzo. In generale, grazie all’aiuto di Hoffmann Group, POMETON ha adottato dispositivi e materiali che si stanno dimostrando all’altezza.

Quali vantaggi avete ottenuto con la distribuzione automatica dei DPI?
Quando sono arrivato in POMETON, la distribuzione automatica dei DPI era stata appena avviata. Rispetto a esperienze precedenti in cui la distribuzione era manuale, ho potuto ricontrare come l’uso di un distributore sia molto efficace, anche in termini motivazionali. Prima l’erogazione dei dispositivi avveniva infatti a orari prestabiliti, rendendo più difficile agli operatori ritirarli in modo puntuale. Con il distributore automatico, ora ognuno è libero di scegliere quando prelevare i vari dispositivi quali otoprotettori, occhiali, guanti, ovvero tutti accessori ad alta rotazione, soggetti a una rapida usura. Vista l’esperienza positiva, stiamo pensando di estendere la distribuzione automatica anche ai capi di abbigliamento e dispositivi più voluminosi.
Inoltre va sottolineato anche l’aspetto del controllo, poiché con il distributore automatico ogni prelievo viene tracciato ed è possibile estrarre statistiche sulla frequenza di utilizzo, consumi per singolo lavoratore e reparto di appartenenza.
Come valuta i momenti di formazione offerti da Hoffmann Group?
Ho suggerito ad alcuni colleghi di partecipare a dei seminari presso la sede di Hoffmann Group e i feedback ricevuti sono molto positivi, sia in termini di preparazione del relatore, molto tecnico e pratico, sia in termini di contenuti innovativi, il seminario era infatti dedicato al tema degli otoprotettori su misura. Le opportunità formative che offre Hoffmann Group vanno proprio nell’ottica della sinergia che deve esserci tra cliente e fornitore per la diffusione della cultura delle sicurezza a diversi livelli. Per ottenere la diminuzione delle abitudini sbagliate, è necessario condividere e comprendere la cultura aziendale: è ciò che sta facendo Hoffmann Group e rappresenta la chiave del successo.
Per ottenere la diminuzione delle abitudini sbagliate, è necessario condividere e comprendere la cultura aziendale: è ciò che sta facendo Hoffmann Group e rappresenta la chiave del successo
Quali sono i fattori di successo della collaborazione con Hoffmann Group?
Hoffmann Group affianca POMETON sia in termini di formazione che di engineering, ovvero studio dei DPI e delle modalità per favorire la motivazione degli operatori a utilizzarli. Il motore di tutto ciò sta nella capacità di comprendere la cultura propria del cliente, composta dai diversi punti di vista e consuetudini, alcune sono corrette e dei punti di forza, altre invece dei punti a sfavore. Per sostituire determinate abitudini sbagliate con altre più virtuose, bisogna saper interpretare la mentalità dell’azienda: riscontro che Hoffmann Group lo stia facendo adeguatamente. Un prodotto può essere distribuito a molte aziende, ma ognuna lo recepisce in modo diverso in base a tali dinamiche. In questo contesto, è importante il rapporto personale che stiamo sviluppando progressivamente con il tecnico di Hoffmann Group, Alessandro Vettori.
Visto il suo ruolo nell’A.I.MAN e il suo punto di vista privilegiato, in generale come affrontano le aziende italiane il tema della sicurezza?
Il panorama è molto vario, si spazia dalla piccola impresa artigianale che fatica a capire l’importanza della prevenzione fino alla multinazionale che ha eccellenze sul campo, dotata delle più avanzate certificazioni. Vedo ancora molto lavoro da fare soprattutto in termini di cultura della sicurezza, stiamo tuttavia trasformando la gestione anni ’80 – ’90, quando la certificazione rappresentava soltanto una burocrazia da adempiere, in sistemi di gestione che invece sono il motore del miglioramento continuo. Oggi infatti le imprese comprendono sempre di più la logica dell’autoanalisi dei fattori critici garantendo una pronta e preventiva risposta alle derive che molto spesso sono occulte. In questo contesto, è auspicabile che il fornitore di DPI diventi un alleato e instauri una sinergia culturale che porti a nuovi traguardi.