Nonostante anche nelle officine meccaniche vengano spesso manipolati componenti elettronici sensibili, è ancora limitata la consapevolezza sulla protezione ESD e sui gravi danni che schede elettroniche o sensori possono subire a causa delle scariche elettrostatiche.

“Se le grandi aziende elettroniche sono già consapevoli dei rischi legati alle scariche elettrostatiche ESD e sanno come prevenirli, molte officine meccaniche, che integrano componenti elettronici nei macchinari o nei pezzi prodotti, non hanno ancora sviluppato una piena consapevolezza, sottovalutando i danni in termini di perdita di reddittività e reputazione per l’azienda”
Vincenzo Cinquegrani, PM Arredo Industriale di Hoffmann Group
Per questo, Hoffmann Group ha sviluppato un ampio assortimento di soluzioni per la protezione dalle ESD, facilitando la creazione di aree protette (EPA), che consentono alle imprese, incluse le officine meccaniche, di operare in totale sicurezza e salvaguardare la qualità della produzione.
Protezione ESD: un investimento necessario e sostenibile
È possibile prevenire in modo efficace i danni causati dalle scariche elettrostatiche ESD allestendo un’area protetta, detta anche EPA, la quale integra una serie di misure precauzionali che consentono di operare in modo sicuro sui componenti elettronici sensibili.
“Molte aziende sottovalutano le ESD. Spesso investire nella creazione di aree protette è considerato superfluo, ma è sufficiente un solo guasto a una scheda elettronica spedita dall’altra parte del mondo per capire il costo reale di una mancata protezione”, spiega Cinquegrani. Un investimento iniziale anche ridotto è sufficiente a garantire un’adeguata protezione e si ripaga tranquillamente. Basti, infatti, pensare a quanto costerebbe la trasferta all’estero anche di un solo manutentore per riparare un macchinario o un pezzo difettoso.
Come allestire un’area EPA?
Per allestire un’area EPA, è fondamentale formare il personale e dotarsi di strumenti adeguati:
- tappeti conduttivi
- banchi da lavoro ESD
- calzature ESD testate quotidianamente
- polsini di messa a terra
- contenitori ESD.

Ma la protezione non si ferma qui: grazie alla modularità delle soluzioni esistenti, è possibile partire con un setup essenziale e ampliare progressivamente l’area, integrando banchi di lavoro conduttivi, scaffalature e pavimentazioni specializzate. Un investimento scalabile che cresce con le esigenze di protezione ESD di ogni attività produttiva.
Consulenza e soluzioni ESD a portata di officina meccanica
Hoffmann Group presenta una linea completa di prodotti certificati ESD: piani e banchi di lavoro conduttivi, tappeti e pavimentazioni modulari, contenitori, scaffali, carrelli, calzature e abbigliamento, utensili manuali, tutti rigorosamente ESD (catalogo). Inoltre, grazie all’expertise maturata in oltre vent’anni, i tecnici offrono consulenza personalizzata per aiutare le aziende a scegliere le soluzioni e i prodotti più adatti.
Hoffmann Group propone un vero e proprio sistema di protezione. Poiché un’area EPA può essere ampliata come un sistema modulare, i tecnici specializzati di Hoffmann Group accompagnano i clienti in ogni fase, dalla selezione dei prodotti all’installazione, contando su soluzioni ESD affidabili e adeguate.
L’assortimento è così completo che, oltre a rispondere alle esigenze delle officine meccaniche, è in grado di rivolgersi anche a settori come l’elettronica e l’elettrotecnica, dove la protezione ESD e la creazione di aree EPA è essenziale. La gamma non è solo ampia, ma include soluzioni robuste e durevoli, capaci di mantenere la loro efficacia a lungo.
Ad esempio, i banchi da lavoro sono conduttivi non solo in superficie, ma anche all’interno. Anche dopo anni di utilizzo intenso, assicurano alte prestazioni ESD, offrendo una protezione affidabile e costante. Una scelta che fa la differenza nel lungo periodo.

Protezione ESD, dall’automotive all’aerospace
La protezione dalle scariche elettrostatiche ESD è fondamentale soprattutto in settori come l’automotive e l’aerospace. “Le officine che realizzano componenti per veicoli elettrici devono adottare precauzioni rigorose”, spiega Cinquegrani. “Nell’aerospaziale, poi, i requisiti sono ancora più stringenti, direi pari a quelli militari. Se prima era necessario prestare un’attenzione 10 a un sensore, non appena parliamo di un areo o di un satellite, questa attenzione deve essere moltiplicata per cento”.